E’ stato recentemente condotto In Australia uno studio sulle bevande vegetali: sono state esaminati oltre 100 differenti prodotti, venduti nei maggiori supermercati.
I prodotti analizzati derivavano da diverse fonti, come la frutta a guscio, i semi, i legumi, il cocco, i grani e una piccola parte era da fonti miste.
Circa il 57% era fortificato con l’aggiunta di vari nutritivi.
I risultati evidenziano che rispetto al latte vaccino, questa categoria risulta carente di parecchi micronutrienti, incluso le Vitamina A e B12, il calcio, le proteine e lo zinco.
La scoperta è stata definita dai ricercatori “sconcertante” in quanto i consumatori considerano erroneamente il “latte” vegetale come un prodotto ricco e completo dal punto di vista alimentare.
Il contenuto delle Vitamina B12, era scarso o nullo in tutti i prodotti, mentre, nel latte vaccino, tale vitamina era presente tra gli 0,5-0,8 g/100 ml. Anche il livello di proteine, ad eccezione del latte da fonti miste, ha rivelato valori molto scarsi.
Nessuno dei prodotti in esame era stato fortificato con zinco o iodio, mentre solo un terzo presentava un contenuto di calcio simile a quello del latte vaccino.
Probabilmente l’unico aspetto positivo era il basso contenuto in zuccheri (1,1- 3,7 g/100 ml).
Un’ulteriore analisi è stata condotta per capire come la sostituzione del latte vaccino con quello vegetale possa modificare l’apporto di proteine tra adolescenti di età compresa tra i 12 e 18 e le donne oltre i 50 anni.
Come è risaputo, gli adolescenti e le donne over 50 sono considerati i gruppi più “sensibili” della popolazione, poiché necessitano di un apporto maggiore di micronutrienti. Entrambe le categorie hanno delle necessità specifiche, ad esempio la salute delle ossa.
Per i primi, il latte vaccino copre dal 64% al 90% del fabbisogno medio stimato di proteine.
Consumare bevande vegetali, invece, completa il fabbisogno solo fino al 23% per le bevande da cereali, semi o frutta secca, mentre il “latte” da leguminose arriva a coprire tra il 55 e il 78%.
Per la categoria delle donne over 50 è stato osservato lo stesso trend mentre, per quanto riguarda il calcio, esso è al 98% dell’apporto ottimale in entrambe le tipologie grazie alla diffusa fortificazione nelle bevande.
In conclusione, lo studio ha dimostrato che il latte vaccino è una fonte significativa di proteine, calcio e zinco con un apporto di oltre il 50% della dose giornaliera consigliata per entrambi i gruppi di popolazione analizzati. La sostituzione del latte vaccino con latti provenienti da altre fonti, tuttavia, può essere valida qualora una fortificazione intervenga per raggiungere l’apporto necessario.
Le nostre rappresentate offrono diversi prodotti per la “fortificazione”:
L’azienda belga Cosucra (sito), oltre all’inulina e FOS da cicoria, produce proteine isolate e fibre da pisello.
Lipofoods (sito), azienda spagnola, offre minerali ed estratti botanici micro incapsulati come ferro, calcio, zinco, magnesio, curcumina, caffeina e fitosteroli.
Divi’s (sito), invece, offre vitamine e coloranti per il settore alimentare e dietetico (Beta-Carotene, Licopene, Luteina, Vitamina A, D2 e D3).
L’azienda francese Nuwen (sito) offre un’ampia gamma di micro e macro alghe.
Per ulteriori informazioni, non esitate a contattarci (link)
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